Gli
studenti siciliani si sentono poco considerati dalle istituzioni europee,
pensano che l'Ue non attui sufficienti attività di informazione rivolte a
loro, che organizzi poche occasioni di incontro con i ragazzi degli altri
Paesi e che la loro voce non abbia un peso nelle scelte politiche della
comunità europea.
È quanto emerge da un sondaggio, promosso da Euromed Carrefour Sicilia –
Antenna Europe Direct, dall'assessorato regionale alla Pubblica istruzione e
dalla Casa D'Europa di Palermo, che è stato distribuito in tutte le scuole
siciliane lo scorso mese.
I risultati del sondaggio sono stati illustrati il 21 marzo scorso
all'Albergo delle Povere di Palermo al dibattito organizzato per la
«Primavera dell'Europa», la manifestazione culturale che in tutta la
Comunità Europea viene celebrata da oggi fino al 9 maggio. Tra i presenti
l'assessore regionale alla Pubblica istruzione Alessandro Pagano, il
deputato del Parlamento europeo Giuseppe Castiglione e Massimo Gaudina,
rappresentante in Italia della Commissione europea. A loro gli studenti
hanno rivolto domande e dubbi inerenti l'Europa, il suo assetto attuale, la
convenzione, l'allargamento ad ulteriori Stati e non sono mancati i commenti
ai recenti fatti di cronaca avvenuti in Francia. Gli Istituti Scolastici che
hanno partecipato all’evento sono stati 15, provenienti da tutta la Sicilia
Occidentale; gli alunni più di 2.000.
«Alla luce delle proteste delle banlieu francesi e dei giovani per l'
imperante precarietà del lavoro - dice Ludovica Amico, studentessa del
Centro educativo Ignaziano di Palermo – il futuro dell'Europa si fa sempre
più incerto e instabile.
Cosa fare?» Marianna Capitti dell'Imera chiede «come mai in Germania è stata
approvata la legittimazione della prostituzione contravvenendo a quanto
recita la Costituzione europea in merito alla dignità dell'uomo, al divieto
dell'uso del corpo al fine di lucro e della parità dei sessi?».
Dal sondaggio emerge che il 78,3% degli studenti sa che la sede della
commissione europea è a Bruxelles (solo il 3 % crede che sia a Lussemburgo);
il 61% sa che gli stati membri della comunità europea sono 25 contro il 31%
che pensa che siano 15; quasi il 43% pensa che l'introduzione dell'euro
abbia portato più svantaggi contro il 16% dei vantaggi.
Infine il 44,44%
non pensa che l'Ue attui efficaci attività di informazione rivolte ai
giovani sulle politiche che li riguardano e sull'Ue in generale; il 77% non
ha mai partecipato ad incontri o ad altri eventi di informazione sui
programmi europei per i giovani (Leonardo, Erasmus e Comenius) e il 47%
pensa che la propria opinione non venga presa in considerazione dall'Ue.
«La Regione sa quanto sia importante per i ragazzi sentirsi parte attiva
dell'Europa - dice Pagano - per questo si finanziano progetti che avvicinano
gli studenti ai loro coetanei europei. Giornate come queste sono
fondamentali per formare i futuri cittadini di domani perchè sono occasioni
imperdibili per ribadire valori come la democrazia, la libertà del dialogo e
del dibattito. Come ha detto Papa Giovanni Paolo II una democrazia senza
valori è un totalitarismo aperto o subdolo».
Pagano ha fatto riferimento alle dimissioni di Rocco Buttiglione da
commissario europeo «un atto a cui è stato costretto - dice Pagano - e che
ha dimostrato la mancanza di libertà e democrazia del parlamento europeo» e
alla legge sull'eutanasia approvata in Olanda. L'intervento dell'assessore
ha provocato la reazione di un'insegnante dell'istituto De Cosmi di Palermo,
Agata Gueli: «Questa non è l'occasione per fare propaganda politica; i
ragazzi non sono venuti per ascoltare discorsi di partito ancorati a valori
non laici».
«I ragazzi - dice Nino Tilotta, presidente dell'Euromed carrefour Sicilia -
hanno un'ottica più aperta e laica dei bisogni dei cittadini. Questa è la
vera democrazia e libertà. Accettare la varietà delle scelte».
Li affascina ma li preoccupa oggi più che mai: i giovani europei pensano
spesso con inquietudine al futuro che li aspetta e avranno occasione di
discuterne fra loro da domani e fino al 9 maggio negli istituti scolastici
dei paesi membri che saranno sensibilizzati al tema nell'ambito della quarta
edizione de
“la Primavera dell'Europa”.
L'iniziativa «si iscrive nel quadro del necessario dibattito sul futuro
dell'Europa - ha spiegato la vicepresidente della Commissione europea,
Margot Wallstrom - poichè riguarda coloro che fra qualche anno si
occuperanno dell'Unione. Loro devono poter sentire che la loro voce è
ascoltata e che l'Unione può dare valore aggiunto».
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