Quale attenzione pone l'U.E. verso i cittadini diversamente abili? |
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La Commissione ritiene
che i cittadini diversamente abili debbano essere pienamente coinvolti nelle
politiche e nella formulazione dei programmi loro rivolti. Il dialogo con i
cittadini avviene, ad esempio, all'interno European Disability Forum,
organizzazione che coordina i vari organismi operanti nel settore.
La Commissione
incoraggia le parti sociali a intraprendere degli sforzi per l'integrazione
dei cittadini diversamente abili nel mercato del lavoro. Nel 1999 è stata
sottoscritta dalla Commissione e dalle parti sociali la Dichiarazione
congiunta sul lavoro dei cittadini disabili.
Il programma Equal
(2000-2006) rappresenta un vero e proprio "laboratorio di idee" che punta alla
creazione e alla verifica di nuove forme di integrazione per i cittadini
disabili.
Tra gli altri
principali strumenti messi a punto dalla Commissione a tutela dei diritti dei
cittadini disabili, ricordiamo i piani nazionali per l'inclusione sociale, i
piani nazionali per l'occupazione e la giornata europea dei disabili (3
dicembre).
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PIANO D,
"I
cittadini hanno il diritto di sapere quello che fa l'Unione" |
documenti |
Il
comunicato della Commissione
del
1° febbraio 2006
formato:
pdf -
html
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Che
risvolti sono stati ottenuti a seguito del Summit di Tampere (14-15-16 Ottobre
1999); che tra i suoi capisaldi affermava la volontà di una vera e propria
lotta alla criminalità a livello comunitario? |
LIBRO BIANCO
SU UNA POLITICA EUROPEA DI
COMUNICAZIONE
formato:
pdf -
1.02.2006
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Uno dei capisaldi delle
conclusioni del summit di Tampere ritiene che "Le persone hanno il diritto di
esigere che l'Unione affronti la minaccia alla loro libertà e ai loro diritti
giuridici costituita dalle forme più gravi di criminalità. Per opporsi a
queste minacce occorre uno sforzo comune per prevenire e combattere il crimine
e la criminalità organizzata nell'intera Unione. Si impone una mobilitazione
congiunta di forze di polizia e strutture giudiziarie per garantire che i
criminali non possano trovare nascondigli né occultare i proventi dei loro
reati all'interno dell'Unione".
Successivamente è stato adottato un nutrito programma di lavoro che ha portato
alla realizzazione di numerose linee guida e obiettivi pratici, con scadenze
ben precise. E' stata prevista, inoltre, una verifica periodica dei risultati
da parte della Commissione (su richiesta del Consiglio europeo).
Il
documento finale, emanato nel 2004, prevede:
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L'istituzione
progressiva di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia entro cinque anni.
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La predisposizione di
una protezione più efficace delle persone nell'esercizio dei loro diritti
fondamentali
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Iniziative in materia
di cittadinanza europea
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Lo sviluppo di un
sistema integrato di gestione delle frontiere e la politica dei visti
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La promozione di
un'effettiva politica comune di gestione dei flussi migratori
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Lo sviluppo di una
politica europea comune d'asilo equa
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La creazione di uno
spazio giudiziario europeo rispettoso delle tradizioni e dei sistemi giuridici
degli Stati membri
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La creazione di uno
spazio giudiziario in materia civile e commerciale che faciliti la
cooperazione e l'accesso alla giustizia
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La promozione di una
politica penale coerente
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Il rafforzamento
dell'efficacia dell'azione di polizia e doganale
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Il rafforzamento delle
azioni in materia di prevenzione e di lotta contro il terrorismo e delle forme
specifiche di criminalità
-
Il rafforzamento delle
azioni in materia di prevenzione della criminalità
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Lo sviluppo di una
mobilitazione multidisciplinare per la lotta alla droga
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Il contributo della Commissione al
periodo della riflessione e oltre: Il piano D per la democrazia, il
dialogo e il dibattito
13.10.2005 |
l'evento sulla stampa:
Giornale di Sicilia del 22 mar.2006
con le interviste agli studenti delle
Scuole "Liceo linguistico Cassarà" e "VAT ipssar
Borsellino"
MF SICILIA DEL 22 MARZO 2006
LA SICILIA del 22 marzo 2006
ITALPRESS DEL 21 MARZO 2006
ANSA PALERMO del 21 marzo 2006
ADN KRONOS del 20 marzo2006 |
LINK
INIZIATIVA
"PRIMAVERA DELL'EUROPA 2006"
Evento,
il programma |
L'ingresso dei nuovi paesi nell' U.E. avrà conseguenze nella
ridefinizione delle aree obiettivo 1 ? |
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Nella prossima programmazione dei fondi strutturali, ancora in fase di
negoziato, vi sarà certamente una ridefinizione degli obbiettivi e, per
ciascun obiettivo, delle zone interessate. L'obiettivo "convergenza",
destinato alle regioni in ritardo di sviluppo (sotto il 75 % dellla media
europea), accoglierà certamente gran parte delle regioni dei nuovi 10 paesi
membri. Le regioni che saranno nel frattempo salite sopra la soglia del 75 %
usciranno da questo obiettivo ma riceveranno comunque un trattamento
preferenziale |
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