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Ue a Italia, su utilizzo fondi troppa ingerenza politica crea distorsioni nei comportamenti amministrativi
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(ANSA) - BRUXELLES, 2 SET - Sull'utilizzo dei fondi strutturali europei Bruxelles invita a "rompere il legame" tra "alti dirigenti" amministrativi e "politica" che soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia "finisce spesso per orientare verso interessi di parte", col risultato di uno scarso impatto sullo sviluppo del territorio. In un documento "di riflessione" di una decina di pagine, che nelle passate settimane la dg Regio ha inviato al dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica - di cui l'ANSA è in possesso - si individuano una dozzina di "cause principali" responsabili di "colli di bottiglia e ritardi" nell'assorbimento degli stanziamenti Ue, in particolare al Sud, indicando "azioni utili e concrete" per porvi rimedio. Prima di tutto attraverso una "strategia di miglioramento amministrativo", una maggiore "trasparenza", e la "valutazione" degli interventi.

Se l'"elevata influenza della politica nella fase di gestione e attuazione" degli aiuti con "distorsioni nei comportamenti e nelle scelte amministrative" figura quale primo punto del 'cahier des doleances' della Commissione, tra gli altri elementi si segnalano "poca trasparenza, che consente di mascherare inefficienze o discrezionalità improprie", "cattiva organizzazione degli uffici", "mancanza di vera responsabilità di performance" ed "eccessiva preoccupazione dei responsabili per gli aspetti amministrativi-giuridici che portano a bandi e procedure confuse e piene di formalismi inutili".

Quale antidoto si propone di "individuare l'ufficio responsabile" ed i suoi "poteri effettivi sugli altri", "obbligare le amministrazioni titolari di programmi operativi a presentare una strategia di miglioramento amministrativo" e a "fissare standard di qualità connessi alla tempistica". Ma anche a prevedere "l'intervento sistematico di task force" in caso di particolari ritardi", oltre che a "favorire un controllo pubblico sui risultati degli interventi".

La sfida che sta di fronte è la programmazione dei 29,38 mld di finanziamenti 2014-2020 (l'Ue attende la bozza dell'accordo di partnership per fine settembre), e la recente decisione di costituire l'Agenzia per la coesione territoriale si muove nella direzione, che anche con questo documento, viene auspicata da Bruxelles. Non a caso il commissario alle Politiche regionali Johannes Hahn ritiene l'Agenzia "indispensabile per garantire la coerenza globale degli interventi, per consentire di monitorarli e supportarli, oltre che per intervenire e garantirne un'attuazione corretta ed efficiente in caso di necessita'".

Dal canto loro, nonostante l'Italia sia tra i Paesi fanalino di coda per assorbimento degli stanziamenti 2007-2013 (ne restano da spendere 16,7 mld entro il 2015 e oltre un terzo sono a rischio), vari rappresentanti politici delle Regioni, da nord a sud, esprimono perplessità e maldipancia per la 'nuova creatura'. Intanto il ministro degli Affari regionali e autonomie locali Graziano Delrio osserva: "Alcune Regioni spendono bene i fondi Ue, altre no. Uno Stato serio individua quelle che non stanno facendo bene e deve intervenire con i poteri sostitutivi".

Europa & Mediterraneo 03/09/2013 fonte ANSA
Notiziario settimanale di Euromed Carrefour Sicilia - Autorizzazione Tribunale di Palermo n. 26 del  20/21.10.1998