Il
ministero del Lavoro vara le linee guida del piano italiano per la
«garanzia Giovani» che, chiesto dall'Ue, verrà definito entro fine 2013.
E come premessa, nel documento
preparatorio della «struttura di missione», traccia un bilancio
dell'emergenza occupazione da inizio crisi: «1,2 milioni di disoccupati in
più rispetto al 2007»; è allarme per i giovani, ed in particolare nel
Mezzogiorno; si contrae la quota di occupati, «di quasi due punti
percentuali» tra 2007 e 2012, ma non per la fascia 55-64enni, «unica
componente della popolazione che ha visto incrementare il relativo tasso di
occupazione», di «oltre sei punti percentuali».
«La quota di forza lavoro
disoccupata - evidenzia il documento - è cresciuta di 4,6 punti
percentuali, che si traduce in 2 milioni e 744 mila persone in cerca di
lavoro, vale a dire 1,2 milioni di disoccupati in più rispetto al 2007».
È allarme per i giovani,
«sicuramente la fascia di età maggiormente colpita», con una situazione
«particolarmente grave» nel Mezzogiorno dove «il tasso di disoccupazione
giovanile rasenta il 45% e quello di occupazione è bloccato al 13,2% (a
fronte del 18,6% nazionale e del 32,8% della media europea)».
E «preoccupa, in
particolare, il fenomeno dei 15-24enni non impegnati in un'attività
lavorativa, nè inseriti in un percorso scolastico o formativo (Neet),
stimabili in circa 1,27 milioni pari al 21% della popolazione di questa
fascia di età, percentuale che supera il 30% in alcune delle più importanti
regioni del Mezzogiorno (Campania, Calabria, Sicilia)». Intanto il documento
traccia un primo bilancio delle misure messe in campo a giugno con il
'decreto lavorò: gli incentivi all'assunzione di 18-29enni al 17 ottobre
aveva «già coinvolto circa 12mila giovani e 5.300 datori di lavoro». Le
domande all'Inps, secondo una anticipazione del Corriere della Sera, a fine
mese sono salite a quota 13.770: un avvio giudicato deludente negli ambienti
sindacali.
In questo scenario si
inserisce l'azione che l'Italia intende mettere in campo per attuare la «youth
guarantee» chiesta da una raccomandazione dell'Ue:
l'obiettivo di non
lasciare nessun under 25 per più di quattro mesi al di fuori di percorsi di
studio, formazione o lavoro.
Il documento varato dalla
struttura di missione istituita presso il ministero è un primo passo,
traccia le linee guida sulla base delle quali «nelle prossime settimane, e
comunque entro il 31 dicembre 2013, verrà definito il Piano nazionale, da
approvare in Conferenza Stato-Regioni e da presentare in sede europea».
Il testo prevede che ci sarà
«un organismo di governance strategico-politico unitario», e rinvia al piano
finale la definizione di«tempi e modalità» per realizzare le «condizioni di
sistema indispensabili» per la riuscita del progetto.
Si punta, tra l'altro, a
preparare i giovani all'ingresso nel mercato del lavoro, anche con un
«colloquio specializzato, preparato da percorsi di costruzione del cv»; a
rendere sistematiche le attività di orientamento anche con «supporti
informatici ad alto valore aggiunto»; a varare interventi mirati per i Neet
anche con «appositi partenariati» con imprese, istituzioni pubbliche e enti
non-profit, e «percorsi verso l'occupazione anche incentivati» per far
incontrare domanda e offerta di lavoro e promuovere «autoimpiego e
autoimprenditorialità».
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