La settimana scorsa il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha
esortato le imprese europee del digitale, le amministrazioni pubbliche e i
settori della formazione e dell'istruzione a unirsi in una grande coalizione
per l’occupazione nel settore digitale, per contribuire a occupare i
900
000 posti vacanti
nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC)
previsti in Europa entro il 2015.
Nonostante gli attuali livelli di disoccupazione, i posti di lavoro nel
digitale aumentano ogni anno di circa 100 000 unità, ma il numero di nuovi
laureati e di lavoratori qualificati nel campo delle TIC non è sufficiente a
coprire questo fabbisogno.
Anche i vicepresidenti Neelie Kroes (Agenda digitale) e Antonio Tajani
(Industria e imprenditoria) e i Commissari László Andor (Occupazione, affari
sociali e integrazione) e Androulla Vassiliou (Istruzione, cultura,
multilinguismo e gioventù) hanno partecipato al varo della Grande coalizione
tenutosi oggi a Bruxelles, all’interno del processo promosso dalla
Commissione per rendere l'Europa più competitiva.
|
il presidente Barroso ha dichiarato: "La Grande coalizione che
viene varata oggi è un elemento essenziale per rimettere in pista
l'economia europea e creare posti di lavoro destinati a una parte
dei 26 milioni di disoccupati che si contano attualmente in Europa.
Mi congratulo con le aziende che hanno aderito all'iniziativa. Se
insieme riusciremo a invertire la tendenza negativa e a occupare il
sempre maggior numero di posti vacanti nel settore delle TIC,
potremo incidere positivamente e in modo trasversale su tutti i
settori dell'economia. Vogliamo che i cittadini europei siano in
grado di occupare i posti di lavoro che faranno da traino alla
prossima rivoluzione nel settore delle TIC." |
L'Europa non
può permettersi di non sfruttare opportunità d’impiego così rilevanti.
L’annuncio di oggi si basa anche sul lavoro già svolto dalla vicepresidente
Kroes in occasione del Forum economico mondiale di Davos, dove sono state
raccolte promesse iniziali riguardo a impegni concreti di offerta di nuovi
posti di lavoro, tirocini, formazione, finanziamenti di start-up, corsi
universitari gratuiti online e altro ancora, che si affiancano agli
ulteriori impegni da parte di imprese tecnologiche, governi, educatori,
parti sociali, fornitori di servizi per l'occupazione e organizzazioni della
società civile
(cfr. IP/13/52).
Le promesse
iniziali sono state poi convalidate da 15 aziende e organizzazioni che hanno
sottoscritto la Grande coalizione varata oggi. Tra i primi impegni già
concretizzati segnaliamo ad esempio l’Academy
Cube,
una nuova piattaforma di apprendimento online per i giovani, e un modulo di
formazione di nuova concezione per installatori di reti energetiche
intelligenti.
La Commissione ha sollecitato impegni in settori cruciali:
-
Formazione – per
assicurare che le competenze acquisite dai cittadini siano
effettivamente quelle delle quali le aziende hanno bisogno.
-
Mobilità – per
aiutare chi è in possesso delle competenze necessarie a recarsi dove
sono richieste ed evitare carenze o eccedenze nelle diverse aree urbane.
-
Certificazione –
per rendere più facile certificare a un datore di lavoro le proprie
competenze, in qualsiasi Stato membro.
-
Sensibilizzazione
– perché i cittadini sappiano che il settore digitale offre possibilità
di carriera gratificanti e ben retribuite sia agli uomini che alle
donne.
-
Metodi didattici innovativi
– per migliorare e ampliare i nostri sistemi
educativi e formativi e offrire a sempre più persone le competenze
necessarie ad inserirsi con successo nel mondo del lavoro.
Il presidente Barroso ha inoltre invitato le organizzazioni a seguire
l'esempio di chi ha sottoscritto le promesse iniziali. La Commissione ha
sicuramente un ruolo da svolgere, ma serve l’impegno attivo di tutte le
parti interessate per rendere possibile una formazione basata sui bisogni
delle imprese, aumentare la mobilità della manodopera, facilitare la
certificazione delle competenze, migliorare i programmi di studio scolastici
e universitari e per sensibilizzare il pubblico e creare un ambiente
imprenditoriale più propizio alle start-up.
La Commissione sta inoltre avviando
“Startup Europe”,
una piattaforma unica che riunisce strumenti e programmi di sostegno per
cittadini desiderosi di creare e far crescere nuove start-up digitali in
Europa.
Contesto
Il pacchetto
per l'occupazione adottato dalla Commissione nell'aprile 2012 sottolineava
la significativa carenza di professionisti TIC, in contrasto con gli alti
livelli di disoccupazione presenti in altri settori (IP/12/380,
MEMO/12/252).
Nel 2011 in Europa gli occupati nel settore delle TIC avevano raggiunto i
6,7 milioni, ossia il 3,1% del totale. Dal 2000 al 2010 tale forza lavoro è
cresciuta a un ritmo annuo medio del 4,3%. Un nuovissimo studio (Empirica,
marzo 2013), le cui cifre non sono state ancora pubblicate, indica che entro
il 2015 si potrebbero creare in Europa fino a 864 000 posti di lavoro nel
settore digitale, ma il calo dei laureati in discipline attinenti alle TIC e
il pensionamento di una fascia di lavoratori occupati in questo settore
rischiano di mettere a repentaglio le potenzialità di crescita
dell'occupazione. Occorre potenziare l'istruzione nel campo delle scienze,
della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica, nonché favorire
l’interesse nelle carriere in questi settori, in particolare tra le donne.
Inoltre, garantendo che i lavoratori dell’UE siano in
possesso delle competenze necessarie si potranno attirare investimenti
chiave ed evitare perdite di posti di lavoro a favore di altre regioni del
mondo, come evidenziato nel documento di lavoro della Commissione
"Exploiting
the employment potential of ICTs"
(sfruttare
il potenziale occupazionale delle TIC) pubblicato nell'ambito del "pacchetto
occupazione".
Per ottenere
previsioni più precise riguardo al fabbisogno di competenze, nel
dicembre 2012 la Commissione europea ha lanciato
EU Skills Panorama,
un sito internet che raccoglie informazioni quantitative e qualitative sul
fabbisogno, l'offerta nonché il divario tra offerta e domanda di competenze,
a breve e medio termine (IP/12/1329).
Il sito mette in evidenza le professioni in rapida crescita e le
"strozzature" che interessano le professioni dove si registra un alto numero
di posti vacanti. Attualmente vi sono circa 2 milioni di posti di lavoro
vacanti nell'UE, nonostante la disoccupazione si mantenga a livelli elevati.
Ripensare e riaprire l’accesso all'istruzione
A novembre
2012 la Commissione ha lanciato la strategia
Ripensare l’istruzione,
in cui auspica maggiori investimenti per migliorare i sistemi d'istruzione e
formazione professionali, in particolar modo nel settore delle TIC. La
strategia aiuta a comprendere verso quali obiettivi orientare gli
investimenti nel settore dell’istruzione per massimizzarne l'impatto in
tempi di austerità finanziaria.
Inoltre, si
prevede l’adozione entro l’estate dell’iniziativa congiunta di Androulla
Vassiliou e Neelie Kroes
“Opening
up Education”,
che mira a rendere più accessibile l'istruzione grazie a tecnologie e
risorse educative aperte.
http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/grand-coalition-digital-jobs-0
|