FIRENZE - Ripresa,
crescita e occupazione nel quadro di quell'Europa federale e
politica che i padri fondatori, primo fra tutti Robert Schuman nel
1950, avevano immaginato.
E' questa la risposta
che arriva da Firenze, nel giorno della Conferenza sullo 'Stato
dell'Unione', per salvare e rilanciare un'Ue che si avvita nella
recessione e vede lontana una qualche prospettiva politica.
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E a indicare con chiarezza
questa strada sono oggi ancora una volta il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano e il ministro degli Esteri Emma Bonino, con una sponda
importante da parte del presidente della Commissione europea Jose' Manuel
Barroso.
Il capo dello Stato ricorda a
tutti la via, non semplice, ma senza scorciatoie, da percorrere. L'Europa
deve ''rispondere alle attese delle nuove generazioni'', afferma
Napolitano in un messaggio letto a Palazzo Vecchio. Deve, innanzitutto,
proseguire sulla via delle ''riforme'' e dell'effettivo ''avvio di
indispensabili politiche comuni a sostegno della ripresa dell'economia e
dell'occupazione''. La sua parte, la deve fare anche l'Italia che, ''secondo
l'originale ispirazione federalista che la caratterizza'', non ''manchera'
di dare il proprio convinto e forte contributo alla prospettiva dell'unita'
politica europea''.
Sfila, sul palco allestito nel
Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, il gotha della politica italiana
ed europea. Accanto a Emma Bonino il ministro degli Affari Europei
Enzo Moavero Milanesi, la presidente della Camera Laura Boldrini e la new
entry al ministero per l'Integrazione Cecile Kyenge. C'e' Mario Monti che,
da buon europeista, non manca mai al tradizionale appuntamento fiorentino.
Arrivano il presidente della Commissione europea Jose' Manuel Barroso
e la commissaria agli Affari Interni Cecilia Malstroem. A fare gli onori di
casa il sindaco Matteo Renzi e il governatore della regione Toscana Enrico
Rossi.
Un parterre navigato, che
conosce bene ostacoli e trappole che spesso hanno fermato il cammino
dell'integrazione, ma che e' abituato a non mollare, come ricorda la neo
titolare della Farnesina - gia' commissaria europea - invitando l'Europa a
reagire alla sua crisi, che non e' solo economica ma che riguarda anche i
suoi valori fondamentali, ritrovando lo spirito dei padri fondatori e
''riscoprendo la sua missione''. E nel giorno degli insulti razzisti di
Forza Nuova contro Kyenge, Bonino sottolinea che il vecchio continente
rimane una ''terra incognita'' per i migranti. Non si tratta solo di
ristabilire equita' e uguaglianza, ma di prendere coscienza del fatto che
''proteggere e promuovere i diritti'' degli immigrati, oltre che in linea
con i ''nostri valori'' e' anche ''nostro interesse''.
Monti ricorda che ''nulla
piove dal cielo, ma molto si puo' costruire'' per mettere insieme
''disciplina di bilancio e crescita'', sul fronte italiano come su quello
piu' ampio dei Ventisette. Barroso si dice ''positivamente impressionato dal
forte impegno europeo del primo ministro Letta, con cui condivido la visione
ambiziosa di un futuro federale per l'Europa''. Il presidente della
Commissione non tralascia comunque di sottolineare che ''solide finanze
pubbliche sono una 'condicio sine qua non' per la fiducia: senza fiducia non
ci sono investimenti, e senza investimenti non c'e' crescita''.
Nessuno ha nascosto i
problemi, nella lunga giornata in cui Firenze e' stata la capitale
dell'Europa, ma tutto e' ancora possibile. Nelle parole di Moavero, ''l'Unione
europea e' parte della soluzione e non e' parte del problema''. E in fin
dei conti, ricorda con forza Bonino, ''abbiamo solo questo sogno, questo
progetto: l'Europa''.
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