BRUXELLES
- La rabbia degli stagisti di Bruxelles arriva in piazza, con la ''sandwich
protest'' (la protesta del panino, ndr) ovvero il cibo di cui la maggior
parte dell'esercito di oltre 2mila tirocinanti presenti nella capitale belga
si deve accontentare. Arrivano da tutta l'Europa ma anche dagli Usa per uno
stage presso le istituzioni Ue ma anche in organizzazioni non governative (Ngo),
associazioni e all'Onu.
Lamentano posizioni mal retribuite, talvolta lavoro gratuito e scarso
assorbimento da parte del mondo del lavoro. Stamani erano almeno duecento i
giovani che si sono dati appuntamento a piazza Luxembourg, davanti
all'Europarlamento, per dare voce alla protesta. Dai loro racconti emerge
come molti si trovino al quarto o quinto stage, e al secondo master
post-universitario senza avere ancora prospettive concrete di lavoro.
''Ci troviamo in una strana condizione", spiega Giacomo Dozzo, 27
anni, di Treviso. "Siamo troppo qualificati per un altro tirocinio, ma allo
stesso tempo ci reputano troppo poco qualificati per un posto di lavoro
nelle istituzioni dove uno dei requisiti chiave è avere almeno due o tre
anni di esperienza lavorativa''.
A questo si aggiunge il problema che spesso gli stage richiedono alte
responsabilità e una preparazione adeguata, ma sono mal pagati, se non
addirittura non retribuiti. "Questo, tra le tante cose, crea un sistema
ingiusto, non inclusivo", afferma Iva Maria Waltner, bavarese di 25 anni.
"Sono tanti i giovani che vorrebbero venire a Bruxelles per un'esperienza
che arricchisce come questa, ma il primo sbarramento a cui si trovano di
fronte è proprio quello economico''.
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