20/06/2013
- La Commissione europea ha inviato all'Italia una lettera di messa in mora,
prima tappa della procedura d'infrazione Ue, esortandola a ''recuperare ai
produttori di latte, che tra il 1995 e il 2009 hanno superato le quote loro
assegnate, multe per un totale stimato in almeno 1,42 miliardi di euro, in
gran parte ancora non riscossi''. L'Italia ha ora due mesi di tempo per
rispondere ai rilievi della Commissione europea: in primo luogo il fatto di
''non avere ancora adottato - nonostante le sue ripetute richieste - le
opportune misure per il recupero delle multe presso gli allevatori
responsabili dell'eccesso di produzione di latte''.
Per Bruxelles invece, e'
''necessario rimborsare le somme dovute al bilancio dello Stato, per evitare
che le conseguenze ricadano sui contribuenti italiani, ma anche per evitare
distorsioni della concorrenza con altri produttori europei ed italiani, che
hanno rispettato le quote di produzione e pagato le multe sui surplus di
latte prodotti''. Senza contare, aggiunge, che ''il mancato recupero di
questi 'prelievi' vanifica le azioni intraprese a livello europeo per
stabilizzare il mercato dei prodotti lattiero-caseari''.
Il sistema europeo delle quote
di produzione di latte e' stato introdotto nel 1984, quando l'allora Cee
decise di contingentare la produzione in Europa per contenere i costi
elevati che pesavano sulle casse comunitarie, causa lo stoccaggio delle
relative eccedenze di burro e di latte in polvere nei magazzini europei da
parte dei partner del centro e del nord Europa. Il sistema europeo delle
quote latte terminera' nel 2015, sulla base di una decisione del Consiglio
dei ministri dell'Ue.
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