BRUXELLES
- I negoziatori di Consiglio e Parlamento hanno annunciato ieri sera di aver
''finalizzato l'accordo'' nella trattativa, che era in stallo da mesi, sul
bilancio pluriennale 2014-2020 dell'Unione europea.
E' confermato il livello di
spesa da 960 miliardi di euro concordato dai leader nel vertice di febbraio.
Il Parlamento chiedeva ''flessibilita'' tra i capitoli di spesa e tra
esercizi ed una clausiola di revisione di medio termine, inoltre pretende
che i governi si impegnino a ripianare il 'buco' da 11,2 miliardi di euro
nel budget 2013 prima di dare il via libera effettivo, che potrebbe arrivare
nella prossima plenaria di Strasburgo (1-4 luglio). Ma esistono divergenze
tra i gruppi politici, in particolare il gruppo socialista-democratico non
sarebbe soddisfatto del compromesso raggiunto.
Il caponegoziatore per il
Parlamento, il francese Alain Lamassoure dei popolari, ha dichiarato che
''le priorita' del Parlamento sono state prese in conto''. ''In
questa fase - ha aggiunto Lamassoure - il Parlamento non dara' la sua
approvazione finale viste le diverse posizioni dei gruppi politici. Il
Parlamento fara' tutto quanto possibile affinche' la presidenza irlandese
possa presentare il pacchetto negoziato al Consiglio Affari generali (che si
terra' la prossima settimana a Lussemburgo, ndr). In caso di accordo
in Consiglio, il testo sara' sottoposto alla plenaria di luglio e dovra'
includere la questione dei pagamenti in sospeso per il 2013''.
In virtu' del Trattato di
Lisbona, il Parlamento - per la prima volta nella storia comunitaria - ha
potere di veto sull'approvazione del bilancio pluriennale. L'accordo
raggiunto prevede tra l'altro - secondo quanto annunciato dal Commissario
europeo per il Bilancio, Janusz Lewandowskiche - che saranno impiegati nei
primi due anni di esercizio (2014 e 2015) tutti i 6 miliardi di euro per l'occupazione
giovanile previsti dallo schema della 'Youth guarantee'. Secondo
Lewandowski nel compromesso ci sono le ''forti misure di flessibilita''' e
la ''clausola di revisione nel 2016'' chieste dal Parlamento europeo.
La cosiddetta ''flessibilita'',
ha spiegato il Commissario, permettera' ''il pieno uso delle somme
disponibili nei bilanci europei nei prossimi anni''. Finora le somme dei
diversi capitoli di spesa, tenuti rigidamente separati, che di anno in anno
non venivano effettivamente spese venivano restituite agli stati membri.
Lewandowski ha anche sottolineato che la clausola di revisione
dell'ammontare del bilancio nel 2016 e' ''vincolante'' e che con essa ''in
parallelo'', sara', rivisto il meccanismo delle cosiddette ''risorse
prroprie'' con cui la Ue potrebbe finanziare il bilancio riducendo il
contributo dei singoli paesi. Infine verra' ''aumentato'' il fondo di
solidarieta' per le catastrofi naturali.
Il sistema europeo delle quote
di produzione di latte e' stato introdotto nel 1984, quando l'allora Cee
decise di contingentare la produzione in Europa per contenere i costi
elevati che pesavano sulle casse comunitarie, causa lo stoccaggio delle
relative eccedenze di burro e di latte in polvere nei magazzini europei da
parte dei partner del centro e del nord Europa. Il sistema europeo delle
quote latte terminera' nel 2015, sulla base di una decisione del Consiglio
dei ministri dell'Ue.
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