“Entro
il
2015
l’olio
extra
vergine
di
oliva
siciliano
potrà
vantarsi
del
marchio
Igp.
La
conquista
della
denominazione
Igp
rappresenta
una
vera
rivoluzione
per
i
produttori
e
una
garanzia
per
i
consumatori.
A
beneficiare
del
marchio
Igp
sarà
soprattutto
il
consumatore,
che
potrà
verificare
con
certezza
l’origine
e le
caratteristiche
del
prodotto
consultandone
l’etichetta”.
Lo
afferma
Maurizio
Lunetta,
presidente
dell’Associazione
per
la
Tutela
dell’Olio
Extravergine
d’oliva
di
Sicilia
nel
corso
del
per
il
Campionato
nazionale
di
potatura
dell’olivo
a
vaso
policonico
tenutosi
a
Siracusa.
Le
olive
dovranno
essere
prodotte,
raccolte
e
lavorate
esclusivamente
all’interno
dei
confini
regionali,
così
come
l’imbottigliamento
del
prodotto
finito
e la
sua
attribuzione
coinvolge
quelle
tipologie
di
produzione
di
cui
si
certifichi
l’origine
storica
del
territorio
del
prodotto.
L’Indicazione
Geografca
Protetta
è un
marchio
di
qualità
rilasciato
dall’Unione
Europea
su
proposta
del
Ministero
delle
Politiche
Agricole
e
Forestali.
Le
27
varietà
che
daranno
vita
all’olio
extravergine
Igp
Sicilia
sono
esclusivamente
isolane.
Tra
le
più
conosciute
le
varietà
-
Biancolilla,
Nocellara
del
Belice
e
Nocellara
Etnea,
Tonda
Iblea,
Cerasuola,
Moresca,
Ogliarola
Messinese
alle
quali
si
accosteranno
le
meno
note
Brandofno,
Minuta,
Santagatese,
Piricuddara,
Verdello,
Aitana,
Bottone
di
gallo,
Cavalieri,
Erbano,
Lumiaru,
Nerba,
Olivo
di
Mandanici,
Vaddarica,
Verdese,
Marmorigna.
La
Sicilia
è la
terza
regione
d’Italia
per
produzione
dopo
Puglia
e
Calabria.
Il
raccolto
di
olive
raggiunge
i 3
milioni
di
quintali
circa,
con
una
produzione
di
olio
pari
a 50
mila
tonnellate,
raggiungendo
i
500
milioni
di
euro
di
consumo
del
prodotto.
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