BRUXELLES
-
L'Italia
invita
la
Commissione
europea
ad
avviare
da
subito
un
dibattito
ad
'alto
livello'
per
''esaminare
la
situazione
attuale
e
futura
del
settore
saccarifero
in
Europa".
L'obiettivo:
valutare
eventuali
misure
straordinarie
da
adottare
per
assicurare
una
transizione
senza
problemi
in
vista
della
fine
del
sistema
della
quote
nel
2017''.
Lo
scrive
l'Italia
in
un
documento
destinato
al
Consiglio
dei
ministri
dell'agricoltura
e
della
pesca
dell'Ue
in
programma
lunedì
26
gennaio
a
Bruxelles,
allo
scopo
di
sollevare
le
difficoltà
in
cui
versa
il
settore
bieticolo-saccarifero,
come
annunciato
nei
giorni
scorsi
dal
ministro
per
le
politiche
agricole
e
alimentari
Maurizio
Martina.
Nel
documento
l'Italia
sottolinea
che
il
settore
è
attualmente
confrontato
alla
riduzione
del
prezzo
di
vendita
dello
zucchero,
una
tendenza
che
secondo
le
previsioni
continuerà
in
futuro.
Basti
pensare
che
dal
gennaio
2013
all'ottobre
2014
i
dati
di
mercato
parlano
di
una
caduta
dei
prezzi
del
38,6%
(a
453
euro
tonnellata).
Non
solo.
In
un
recente
studio
della
Commissione
europea
sulle
prospettive
e
sul
reddito
dei
mercati
agricoli
dal
2013
al
2023,
si
legge
che
''i
prezzi
dello
zucchero
Ue
potrebbero
cadere
a
408
euro
la
tonnellata
con
la
fine
delle
quote
per
il
settore.
Questa
tendenza
al
ribasso
è
ripresa
anche
nelle
previsione
della
Fao
che
confermano
un
ulteriore
calo
globale
dei
prezzi
di
produzione
negli
anni
a
venire''.
Per
l'Italia
la
situazione
del
comparto
bieticolo-saccarifero
è
tale
che
''il
settore
dello
zucchero
non
avrà
più
la
possibilità
di
concedere
un
prezzo
sostenibile
alle
barbabietole
con
il
rischio
di
non
poter
fornire
le
fabbriche
della
materia
prima
necessaria
per
operare
in
modo
competitivo''.
Nel
documento
inviato
al
Consiglio
Ue,
l'Italia
sottolinea
anche
"l'eccezionale
disponibilità
di
zucchero
sul
mercato
europeo,
con
scorte
elevate
e un
record
di
produzione
che
si
prevede
sarà
di
circa
20
milioni
di
tonnellate
nella
campagna
2014-2015".
Inoltre
più
di
sei
milioni
di
tonnellate
di
prodotto
sono
al
di
fuori
della
quota
zucchero,
a
fronte
di
un
consumo
di
circa
tre
milioni
di
tonnellate
destinate
all'esportazione
e
alla
produzione
di
bioetanolo.
Per
Roma
quindi,
diventa
"necessario
trovare
adeguati
sbocchi
commerciali".
Senza
contare
che
nel
contesto
mondiale
si
registra
da
quattro
anni
un
forte
surplus
con
prezzi
tra
i
più
bassi
dell'ultimo
decennio.
Questa
situazione
di
mercato
-
afferma
con
forza
l'Italia
-
"sta
causando
un
forte
impatto
sulla
redditività
delle
imprese
saccarifere
con
rischi
per
l'intera
filiera:
sia
per
i
produttori
di
barbabietole
da
zucchero
che
per
le
aziende,
con
forti
danni
anche
per
l'occupazione
diretta
e
indiretta".
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