(di
Renato
Botto)
TORINO
- Ci
sarà "la
più
ampia
partecipazione
di
sempre":
500
delegazioni
di Terra
Madre
verranno
a
Torino,
dal 23
al 27
ottobre,
per
l'incontro
della
rete
mondiale
delle
Comunità
del cibo
creata
da Slow
Food,
che
ormai è
tutt'uno
con il
Salone
internazionale
del
Gusto.
Oltre
1.000
espositori
di 100
paesi
occuperanno
gli
stand
sotto le
volte
dei
padiglioni
di
Lingotto
Fiere,
dove
l'Arca
del
Gusto
accoglierà
1.000
prodotti
alimentari
da
salvare
dal
rischio
di
estinzione.
Qualche
defezione
dalle
aree
afflitte
dalle
crisi
internazionali
più
gravi
(l'epidemia
di Ebola
in
Africa,
l'offensiva
dell'Isis
in Medio
Oriente)
addolora
gli
organizzatori,
costretti
a
lasciare
a casa i
delegati
di
Sierra
Leone,
Liberia
e Guinea
e di
alcuni
villaggi
siriani,
ma non
scalfisce
l'ottimismo
degli
organizzatori.
"I
segnali
sono
molto
confortanti
- ha
spiegato
Carla
Coccolo,
responsabile
del
progetto
Salone
Gusto-Terra
Madre -
tanti
piccoli
e
produttori
hanno
confermato,
nonostante
la crisi
economica,
la loro
presenza
e la
fiducia
in
quella
che non
è una
fiera,
ma un
importante
evento
politico,
culturale
e
sociale.
E' già
stata
prenotato
l'80%
delle
iniziative
(laboratori
del
gusto,
corsi e
degustazioni,
ndr)".
Si
dilateranno
gli
spazi ed
i tempi
delle
iniziative
educative,
rivolte
soprattutto
a
bambini
e
famiglie,
all'insegna
di un
'Salone
family
friendly',
e si
proseguirà
sulla
strada
della
maggior
riduzione
possibile
dell'impatto
ambientale.
"Quest'anno
l'asticella
si fa
ancora
più alta
-
spiegano
a Slow
Food -
avvieremo
un nuovo
progetto
che ha
l'obiettivo
di agire
anche
sugli
aspetti
della
sostenibilità
a
livello
sociale,
culturale,
sensoriale
ed
economico
nelle
prossime
tre
edizioni".
A
mettere
a punto
il
programma
sono i
ricercatori
del
Systemic
Event
Design,
organizzato
con il
coordinamento
scientifico
dell'Università
di
Scienze
Gastronomiche.
La
cerimonia
di
apertura
di Terra
Madre
riunirà
tutti i
delegati
il 22
ottobre
al
PalaAlpitour,
la
mattina
seguente
il
taglio
del
nastro a
Lingotto
Fiere.
"Mai
come in
questa
edizione
-
afferma
Daniele
Buttignol,
segretario
generale
di Slow
Food
Italia -
abbiamo
la
responsabilità
di fare
bene e
di
trasmettere
i
messaggi
che ci
arrivano
dalla
rete di
Terra
Madre.
Lo
impone
il
momento
storico
e
sociale
davvero
delicato:
in
Italia
con la
crisi
economica
dell'agricoltura
accentuata
dall'embargo
russo e
dai
fattori
climatici,
all'estero
con
l'epidemia
di Ebola
e le
troppe
guerre
che
devastano
Europa e
Medio
Oriente".
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