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BRUXELLES
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Via
libera
della
Commissione
ambiente
dell'Europarlamento
alla
nuova
normativa
che
prevede
la
possibilità
per
i 28
Stati
membri
di
limitare
o
bandire
la
coltivazione
di
Organismi
geneticamente
modificati
(Ogm)
sul
proprio
territorio
anche
se
autorizzata
a
livello
Ue.
La
novità
rispetto
al
testo
iniziale
è
l'inserimento,
nell'elenco
delle
motivazioni
alle
quali
possono
ricorrere
gli
Stati
membri
per
imporre
lo
stop
agli
Ogm,
del
criterio
"ambientale".
Il
nuovo
testo
della
normativa
che
dà
la
possibilità
ai
singoli
Stati
membri
di
limitare
o
bandire
la
coltivazione
di
Organismi
geneticamente
modificati
(Ogm)
sul
proprio
territorio
e
proposto
dalla
relatrice
belga,
Frédérique
Ries
(Alde),
è
stato
approvato
con
53
voti
a
favore,
11
contrari
e
due
astensioni. Il
criterio
'ambientale'
aggiunto
dalla
commissione
del
Pe
tra
quelli
che
possono
essere
invocati
per
applicare
uno
stop
nazionale
agli
Ogm
si
aggiunge
a
quelli
socioeconomici,
di
uso
dei
terreni
e
pianificazione
urbana
già
contemplati
dalla
norma. |
coltivazione
ogm |
I
negoziati
con
la
presidenza
italiana
del
Consiglio
Ue
per
trovare
un
accordo
di
compromesso
sul
testo
finale
della
direttiva
"partiranno
questo
pomeriggio",
riferisce
su
twitter
il
portavoce
della
commissione
ambiente
dell'Europarlamento,
Baptiste
Chatain.
Un
chiaro
segnale
dell'importanza
che
riveste
questo
dossier
per
l'Italia,
intenzionata
a
chiudere
la
partita
prima
del
termine
del
suo
semestre
di
presidenza
dell'Unione
europea.
Soddisfazione
è
stata
espressa
da
Greenpeace.
Secondo
l'organizzazione
il
voto
di
oggi
in
Commissione
ambiente
dell'Europarlamento
"che
fornisce
agli
Stati
membri
basi
legali
solide
per
bandire
la
coltivazione
di
Ogm
dai
propri
territori,
rendendo
difficile
per
l'industria
biotech
contrastare
i
bandi
nazionali
nei
tribunali".
"I
parlamentari
hanno
radicalmente
migliorato
il
testo
adottato
dal
Consiglio
che
era
stato
fortemente
influenzato
dalla
linea
pro
Ogm
del
governo
britannico"
afferma
Marco
Contiero,
direttore
per
le
politiche
agricole
di
Greenpeace
Ue,
complimentandosi
con
gli
eurodeputati
"perché
assicurano
ai
cittadini
europei
un'agricoltura
e un
ambiente
privi
di
Ogm".
L'Europarlamento
"ha
reintrodotto
il
diritto
degli
Stati
Membri
di
vietare
la
coltivazione
di
Ogm
per
ragioni
di
carattere
ambientale,
e ha
limitato
il
ruolo
centrale
che
i
ministri
Ue
volevano
concedere
alle
aziende
biotech
durante
la
predisposizione
del
bando"
riferisce
Greenpeace.
"Ora
il
ruolo
della
presidenza
italiana
sarà
decisivo
per
fare
in
modo
che
la
proposta
non
venga
annacquata
e il
testo
non
si
trasformi
in
un
cavallo
di
Troia
durante
le
negoziazioni
in
sede
di
trilogo
tra
la
Commissione,
il
Consiglio
e il
Parlamento
Ue"
commenta
Federica
Ferrario,
responsabile
campagna
agricoltura
sostenibile
di
Greenpeace
Italia.
Il
voto
di
oggi
"mostra
un
ampio
consenso
fra
i
partiti
politici
del
Parlamento
europeo
su
questo
tema
sensibile"
ha
osservato
dal
canto
suo
Frédérique
Ries,
l'eurodeputata
liberaldemocratica
belga
relatrice
della
proposta
di
direttiva
sulla
regolamentazione
degli
Ogm.
"Le
misure
adottate
oggi
assicureranno
la
flessibilità
per
gli
Stati
membri
di
limitare,
vietare
(oppure
no),
le
coltivazioni
di
Ogm.
Allo
stesso
tempo,
abbiamo
garantito
un
processo
chiaro
di
autorizzazione
degli
Ogm
a
livello
Ue,
migliorando
le
tutele,
con
un
ruolo
chiave
dell'Efsa,
importante
per
il
gruppo
dell'Alde". |
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Europa &
Mediterraneo |
12/11/2014 -
fonte ANSA |
Notiziario settimanale di
Euromed Carrefour Sicilia -
Autorizzazione Tribunale di Palermo n. 26 del 20/21.10.1998 |
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