TRENTO
- Un
sofisticato
sistema
di
rilevamento
con
drone
e
fotocamera
multispettrale,
per
controllare
dall'alto
vigneti
e
meleti
e
verificare
il
loro
stato,
è
stato
progettato
dall'azienda
start-up
Cyberfed
del
Polo
tecnologico
di
Rovereto.
Oltre
ad
essere
di
supporto
all'agricoltura
di
precisione,
il
drone
può
avere
applicazioni
nel
monitoraggio
ambientale
e
nei
rilievi
georeferenziati
per
protezione
civile,
forestali
e
geologi.
L'idea
è di
Gian
Pietro
Fedrigoni,
ingegnere
aereonautico
di
Verona.
"I
sensori
della
telecamera
multispettrale
misureranno
le
radiazioni
emesse
dai
cloroplasti
delle
piante,
quelle
del
campo
Nir,
molto
vicine
all'infrarosso
-
spiega
Fedrigoni
-
poi,
rielaborando
i
fotogrammi,
sarà
possibile
fare
una
mappatura
dell'indice
di
vigore
delle
piante".
Gli
agronomi
potranno
così
avere
il
quadro
completo
della
maturazione
dei
prodotti
coltivati:
sapere
se
irrigare
di
più
o di
meno,
quando
occorrono
dei
trattamenti,
se è
tempo
di
raccogliere
e
così
via.
"Il
vantaggio
-
prosegue
Fedrigoni
- è
che
si
impiega
pochissimo
tempo
a
verificare
lo
stato
di
un
appezzamento:
un
drone
di
questo
tipo
percorre
un
ettaro
in
tre
minuti.
Significa
che
in
Trentino
chi
coltiva
uva
o
mele
potrà
evitare
di
faticare
controllando
tutte
le
piante
e
dedicarsi
ad
altro.
Basterà
che
la
sera,
collegato
in
telemetria,
vale
a
dire
da
un
tablet
o da
un
computer,
l'agronomo
programmi
il
viaggio
del
drone
per
il
giorno
seguente". |