BRUXELLES - Braccio di ferro tra il
Parlamento europeo e la Commissione Ue sui criteri di messa in opera
della riforma della politica agricola comune (Pac). In particolare sul
testo proposto dall'Esecutivo Ue che riguarda i pagamenti diretti agli
agricoltori.
Per dimostrare il loro disappunto "il
prossimo 7 aprile, alla commissione agricoltura del Parlamento europeo,
sarà messa al voto una risoluzione di rigetto dell'atto delegato
proposto dalla Commissione europea per attuare i criteri di riforma sui
pagamenti diretti agli agricoltori nell'Ue", ha spiegato all'ANSA il
presidente della Commagri, Paolo De Castro.
La decisione é stata presa al termine di
un'ampia discussione che ha visto un certo numero di deputati - tra
questi inglesi e tedeschi - esprimere la loro contrarietà al testo
dell'Esecutivo Ue. I gruppi politici - ha spiegato De Castro -
"prepareranno una risoluzione di rigetto che, se dovesse riunire una
maggioranza di voti in Commissione agricoltura sarà sottoposta alla
plenaria del 12 e 13 aprile a Strasburgo.
Se la risoluzione otterrà il voto
maggioritario anche dell'Assemblea, l'Esecutivo Ue avrà due mesi di
tempo per modificare l'attuale atto delegato di esecuzione dei pagamenti
diretti agli agricoltori". Per De Castro comunque, tutto questo "non
costituirà un pericolo per l'applicazione della nuova Pac nei tempi
previsti, cioè a partire dal 2015".
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