BRUXELLES,
14 MAG - La Commissione europea propone di mettere al bando nell'Ue -
dal primo gennaio 2015 - tutte le reti da posta derivanti lunghe
chilometri, le cosiddette 'spadare', introducendo anche il divieto di
tenerle a bordo.
La commissaria europea alla pesca Maria Damanaki non nasconde che "il
caso dell'Italia - nonostante i molti progressi fatti - sia complesso e
difficile. E' però fiduciosa di poter contare sul sostegno del governo
italiano e della futura presidenza Ue italiana per aiutarla ad attuare
la nuova normativa". Il messaggio di Bruxelles é chiaro:
'le spadare'
in quanto pratiche irresponsabili che distruggono l'habitat, mettono in
pericolo la fauna marina e compromettono la pesca sostenibile, non sono
più tollerabili.
Il divieto del loro utilizzo per alcune specie risale al 2002 ma non
viene ancora pienamente rispettato causa lacune nella normativa europea.
Lacune che ora si vuole eliminare.
Per la commissaria Damanaki la loro messa al bando completa rappresenta
l'ultimo tassello da portare alla nuova politica europea del settore. E
per questo auspica il sostegno del governo italiano e della futura
presidenza italiana dell'Ue.
E proprio l'Italia, già condannata nel 2009 (la Francia lo era stata
prima) per un uso diffuso delle 'spadare', sembra avere tutto
l'interesse a chiudere un dossier per evitare di finire nuovamente sul
banco degli imputati alla Corte di giustizia europea. Questa volta però
con la richiesta di pagare pesanti sanzioni finanziarie.
Il caso italiano é considerato a Bruxelles "complesso e difficile,
nonostante i grandi progressi realizzati" in quanto - spiegano esperti
del settore - la flotta italiana é costituita soprattutto da migliaia di
piccoli e medi pescherecci, e non ha le stesse possibilità di reddito di
quella, ad esempio spagnola, formata da grandi imbarcazioni che possono
pescare su lunghe distanze. L'uso delle 'spadare', come strumenti di
sopravvivenza, non sono segnalate solo nel Mediterraneo, in particolare
in Italia e Slovenia, ma secondo gli esperti anche in Francia e nel
Regno Unito, benché in misura molto minore.
Vengono segnalate pure in Bulgaria e Romania per quanto riguarda la
pesca nel Mar Nero. Anche il nuovo Fondo Ue per la pesca - afferma la
Commissione Ue - può essere utilizzato per sostenere la transizione
verso un divieto totale delle spadare |