25
eurodeputati a Dacian Ciolos, tra cui l'italiano Andrea Zanoni (Alde),
chiedono al commissario all'Agricoltura di vietare l'utilizzo di
sostanze chimiche all'interno delle aree di interesse ecologiche
previste, nell'ambito del cosiddetto greening, dalla Politica agricola
comune 2014-2020.
E' stato uno dei capitoli più controversi del negoziato sulla Politica
agricola comune, che si è chiuso con il via libera definitivo del
Parlamento europeo, a novembre, e del Consiglio dei Ministri
dell'Agricoltura, a dicembre. Ora il greening - cioè la componente
ecologica della nuova Pac - torna a fare discutere in vista
dell'adozione, da parte della Commissione europea, degli atti delegati
per l'attuazione della riforma.
Oltre alla diversificazione delle colture e al mantenimento dei prati
permanenti, per accedere alla componente verde degli aiuti gli
agricoltori che coltivano superfici superiori a 15 ettari devono infatti
garantire anche la presenza di aree di interesse ecologico. A stabilire
cosa rientri in questa definizione sono gli stati membri, a partire da
un elenco comune di pratiche ammissibili e nel rispetto dei requisiti
cui la Commissione sta lavorando.
Con una lettera al commissario Ciolos, 25 eurodeputati hanno chiesto di
inserire tra questi requisiti il divieto di utilizzare nelle aree
ecologiche pesticidi e fertilizzanti che potrebbero interferire con
l'impollinazione e la formazione del suolo. "Se si vuole ottenere
l'impollinazione tramite le aree di interesse ecologico, allora non
devono essere utilizzati pesticidi”, spiega Andrea Zanoni, firmatario
dell'appello insieme a colleghi provenienti da altri dieci paesi. "Se si
vuole ottenere un ciclo dei nutrienti più efficiente - continua -, non
devono essere utilizzati fertilizzanti".
"Prevedere delle aree di interesse ecologico senza l'utilizzo di
sostanze chimiche è fondamentale per tutelare una biodiversità in
costante diminuzione in tutto il continente”, conclude l'eurodeputato.
|