BRUXELLES,
4
DIC
-
"E'
a
portata
di
mano
la
decisione
finale
sulla
libertà
degli
Stati
di
coltivare
o
meno
Ogm
nell'Ue".
Il
twitter
del
Presidente
italiano
e
ministro
per
l'ambiente
Gian
Luca
Galletti,
é
giunto
all'1,37
nella
notte
tra
mercoledì
e
giovedì,
annunciando
l'accordo
di
principio
raggiunto
dopo
oltre
sei
ore
ininterrotte
di
trattative,
con
i
negoziatori
del
Parlamento
e
della
Commissione
europea.
Accordo,
che
se
otterrà
il
via
libera
definitivo,
potrà
essere
applicato
dalla
primavera
del
2015.
Poche
righe,
per
un'intesa
che
la
maggioranza
dei
cittadini
italiani
attende
da
anni
(il
76%
sono
per
la
libertà
di
vietare
gli
Ogm),
frutto
di
un
lavoro
portato
avanti
da
Galletti
insieme
al
ministro
per
le
politiche
agricole
e
alimentari,
Maurizio
Martina,
che
si é
detto
soddisfatto
del
compromesso
raggiunto.
L'intesa
- se
approvata
definitivamente
-
permetterà
di
giungere
ad
una
decisione
che
alcuni
definiscono
già
'salomonica':
ogni
Stato
membro
infatti
deciderà
se
coltivarli
o
meno,
su
parte
o su
tutto
il
loro
territorio
nazionale;
non
verrà
chiusa
la
porta
alla
coltivazione
degli
Ogm
negli
Paesi
Ue
che
invece
desiderano
farlo;
e
non
si
andrà
a
incidere
sulla
valutazione
scientifica
del
rischio,
da
parte
dell'Agenzia
europea
per
la
sicurezza
alimentare,
(Efsa).
Galletti
ne é
convinto:
il
compromesso
"é
equo
e
bilanciato,
attento
a
valorizzare
la
realtà
dei
singoli
Stati
e a
garantire
la
libertà
di
scelta".
Convinto
"dell'importate
passo
avanti
realizzato"
anche
il
negoziatore
per
il
Parlamento,
il
presidente
della
commissione
ambiente,
salute
e
sicurezza
alimentare,
Giovanni
La
Via
(Ncd/Ppe).
L'Italia
tuttavia,
non
può
ancora
abbassare
la
guardia
se
vuole
che
siano
i
singoli
governi
Ue
ad
avere
l'ultima
parola
in
materia
di
Ogm:
é
necessario
che
ora
l'intesa
di
principio
ottenga
l'accordo
degli
ambasciatori
dei
28
Stati
membri
Ue
(il
prossimo
10
dicembre),
quindi
l'avvallo
del
Consiglio
ambiente
dell'Ue
(il
17
dicembre)
e a
metà
gennaio
il
voto
in
plenaria
all'Europarlamento.
Novità
giungeranno
anche
dalla
Commissione
europea:
ci
sarà
infatti,
una
revisione
della
procedura
di
autorizzazione
degli
Ogm
da
parte
di
Bruxelles".
Restano
in
vigore
le
norme
di
commercializzazione
di
prodotti
transgenici
autorizzati
dall'Ue,
per
la
produzione
di
alimenti
e di
mangimi.
L'intesa
di
principio
ha
provocato
una
vera
e
propria
alzata
di
scudi.
Si
sono
rallegrati
il
commissario
Ue
alla
salute
Vytenis
Andriukaitis,
il
presidente
di
Coldiretti
Roberto
Moncalvo,
Dino
Scanavino
della
Cia,
il
gruppo
dei
Socialisti
e
Democratici
del
Parlamento
europeo.
Dal
Parlamento
italiano
il
presidente
della
commissione
ambiente
Luca
Sani(Pd)
e
Nicodemo
Oliverio
(Pd),
capogruppo
in
commissione
Agricoltura.
Corposo
anche
il
fronte
di
coloro
che
sono
critici:
dagli
ambientalisti
di
Greenpeace
all'eurodeputata
Eleonora
Evi
(M5s),
secondo
cui
il
Parlamento
ha
fatto
un
passo
indietro
su
quasi
tutti
i
fronti,
da
Confeuro
a
EuropaBio.
Al
momento
però,
l'unica
certezza
é
che
dopo
otto
presidenze
Ue
che
hanno
fallito,
il
percorso
pragmatico
scelto
dalla
Presidenza
italiana
e
dal
Parlamento
dovrebbe
portare
ad
ogni
Stato
la
libertà
di
scelta.
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