La
Sicilia
ha
una
nuova
legge
sulla
pesca.
Il
voto
finale
dell’Ars
arriverà
oggi
e
porterà
a
termine
un
lavoro
iniziato
a
giugno
dello
scorso
anno
unendo
due
testi:
uno
a
firma
dell’assessore
Edy
Bandiera
e
l’altro
dai
deputati
del
Pd
Michele
Catanzaro,
Giuseppe
Arancio
e
Giovanni
Cafeo.
Il
testo
composto
di
42
articoli
norma
tutti
gli
aspetti
della
pesca,
settore
di
cui
la
Regione
ha
competenza
esclusiva
(entro
le
12
miglia)
come
quello
della
caccia,
e
che
interessa
2.775
imbarcazioni
iscritte
nei
44
distretti
marittimi
della
Regione
secondo
i
dati
dell’ultimo
rapporto
disponibile
relativo
all’anno
2017.
Un
settore
che,
però,
in
dieci
anni
ha
perso
450
pescherecci.
Nascono
il
“turismo
azzurro”
e le
strade
del
tonno
rosso
e
vengono
regolamentate
anche
le
attività
sportive,
ricreative
e
professionali
che
si
muovono
attorno
al
settore
introducendo
sanzioni
per
chi
non
le
rispetta.
La
legge
regolamenta
gli
strumenti
di
programmazione
del
settore
ad
iniziare
dai
piani
di
gestione
locale
ed
introduce
anche
norme
in
materia
di
tutela
delle
tradizioni
culturali
della
pesca
istituendo
i
registri
delle
identità
mediterranee
e
dei
borghi
marinari.
Nascono,
inoltre,
le
strade
del
tonno
rosso:
itinerari
culturali
che
potranno
essere
istituiti
con
lo
scopo
di
valorizzare
i
paesaggi,
gli
ambienti
e
gli
strumenti
legati
alla
tradizione
di
questo
pesce.
Ma
sono
anche
normate
le
attività
di
commercio
dei
prodotti
ittici
come
la
vendita
diretta
nei
porti
e
quella
nei
mercati
ittici
ed
anche
le
attività
di
pesca
professionale,
in
cui
rientrano
il
pescaturismo
e l’ittiturismo.
Attività
che,
insieme
ad
altre
attività
collaterali
come
la
ristorazione
e
l'attività
didattica
a
bordo
e in
banchina,
costituisce
il
Turismo
azzurro,
disciplinato
da
articolo
ad
hoc
della
legge.
Nel
testo
viene
fornita
la
definizione
e la
disciplina
delle
barche
didattiche,
cioè
imbarcazioni
dove
si
esercitano
attività
educative
e
promozionali
per
diffondere
la
cultura
del
mare
e
della
pesca
e si
forniscono
le
definizioni
di
pesca
sportiva
e
ricreativa,
prevedendo
una
serie
di
divieti
specifici
per
quest'ultima
e
individuando
gli
attrezzi
consentiti
per
l'esercizio.
La
legge,
inoltre,
pone
particolare
attenzione
ad
innovare
le
attività
degli
imprenditori
ittici
favorendo
lo
sviluppo
di
diverse
attività
connesse
alla
pesca:
come
la
vendita
diretta,
la
tutela
ambientale,
il
pesca
turismo
e l’ittiturismo.
Nasceranno
i
mercati
del
pescatore
(sulla
falsariga
di
quelli
del
contadino)
e
saranno
creati
dei
mercati
ittici
anche
nei
porti
e
luoghi
di
sbarco.